DISFUNZIONE OSTEOPATICA

DISFUNZIONE OSTEOPATICA

Solamente un’osteopata può riconoscere una disfunzione osteopatica, poiché a volte questi tipi di lesioni sfuggono anche ad esami tipo le radiografie. Questo perché una disfunzione osteopatica, non deve per forza essere uno strappo muscolare o un osso che si è rotto.

La disfunzione osteopatica va ad influire il movimento, prima di fare male o di danneggiare gli organi, prima di moltiplicarsi in numero o in dimensione. Si manifesta come uno squilibrio quasi impercettibile che spesso non viene evidenziata dalla maggior parte dei terapeuti.

La disfunzione osteopatica viene scovata solamente se si è in grado di leggere a livello delle articolazioni la presenza di blocchi o squilibri. I blocchi e gli squilibri articolari sono causati da traumi o da aggressioni esterne o da alterazioni di funzioni interne e sono il punto di partenza di numerosi fastidi che piano piano si evidenzieranno nel corpo umano.

Il corpo tenterà di reagire a questi blocchi tramite il primo principio dell’osteopatia (autoguarigione) ma se l’aggressione sarà più forte delle difese del corpo allora si verrà ad instaurare una vera e propria disfunzione osteopatica. Il corpo tenderà allora a “compensare” la perdita di mobilità, chiedendo a strutture , anche lontane rispetto alla disfunzione iniziale, un sovra-lavoro. Con il tempo anche queste compensazioni evolveranno in vere e proprie disfunzioni, che prendono il nome di secondarie.

Il corpo cercherà sempre di compensare un disfunzione osteopatica, per mantenere la mobilità del sistema sempre presente. Ma i livelli, e le possibilità, di compensazione non sono infiniti. Ad un certo punto il corpo sarà costretto a segnalarci coscientemente il problema, attraverso il dolore. E’ abbastanza chiaro ora perché il dolore sia spesso localizzato in una posizione diversa, e all’apparenza non collegata, rispetto alla disfunzione osteopatica primaria!

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