La Fabella, un “doloroso” ritorno…

La Fabella, un "doloroso" ritorno...

L’uomo è in continua evoluzione. Si adatta, seguendo stimoli ambientali, sociali, culturali. E spesso lo fa in modi totalmente inaspettati. Ad esempio cent’anni fa, il ginocchio aveva un osso sesamoide in più: la Fabella.

Le ossa sesamoidi, sono piccole ossa di forma rotonda, incastonate nei tendini, la più conosciuta è la rotula. La cosa stupefacente è che la Fabella, sta lentamente tornando ad essere presente nei nostri corpi, proprio per un meccanismo di evoluzione.

Anticamente, quest’osso doveva servire, come la rotula, a ottimizzare il lavoro meccanico dei muscoli. Ma ad un certo punto, la fabella dovette sembrare superflua, nelle dinamiche evolutive, tanto da rimanere presente nelle ginocchia di una persona ogni dieci. Ma uno studio diagnostico del 2018 ha dimostrato come questa percentuale sia cresciuta fino a sfiorare il 40%. Sul motivo di questa ricomparsa, al momento possiamo fare solo ipotesi. Uno dei pochi cambiamenti ambientali che ha interessato tutto il mondo nell’ultimo secolo è la migliore alimentazione. Un’ipotesi plausibile è che con una dieta più ricca l’uomo sia divenuto più alto e più pesante, sottoponendo le ginocchia a una maggiore pressione. Questo potrebbe spiegare la recente diffusione della Fabella.

Questa notizia acquisisce ancor più importanza se la consideriamo da un punto di vista clinico. La Fabella è infatti spesso collegata ad artrite e infiammazione articolare. Un ingranaggio in più all’interno di un sistema già di suo complesso. Spetta ai terapisti, ed in particolare agli osteopati, assicurarsi che quella meravigliosa macchina che è il corpo umano, funzioni al meglio delle sue possibilità!

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