MACRO Movimenti e MICRO Movimenti

MACRO Movimenti e MICRO Movimenti

“Il Movimento è Vita, la Vita è Movimento” – A.T. Still

Partiamo da una citazione del fondatore dell’osteopatia, per cercare di capire la vera importanza del movimento per un osteopata. E per farlo dobbiamo, inevitabilmente fare delle distinzioni.

L’osteopata infatti, non solo distingue i movimenti in volontari ed involontari, ma anche e soprattutto tra MACRO movimenti e MICRO movimenti. Banalmente si intende per macro movimento, quelli “principali” di un’articolazione, così ampi da essere facilmente individuabili. Ma le articolazioni del nostro corpo, sono generalmente più complesse, e permettono una serie di movimenti di ampiezza molto ridotta, ma che garantiscono la qualità e la precisione del movimento principale. Ed è su questi movimenti che si concentra il lavoro dell’osteopata.

Un esempio ci permetterà di chiarire ogni dubbio. Prendiamo come esempio l’articolazione del ginocchio.

Il macro movimento è rappresentato dalla flesso-estensione, movimento che ci permette di piegare la gamba sulla coscia, avvicinando il piede al gluteo. Molto più interessanti sono i micro movimenti, che si comprendono osservando con attenzione l’anatomia dell’articolazione. Per iniziare, si nota subito che le estremità di tibia e femore non sono congruenti, infatti il femore si presenta con due estremità arrotondate, i condili, mentre la tibia con un piano, il piatto tibiale. Non solo, ci si accorge anche che il piatto tibiale è troppo corto per permettere il semplice rotolamento dei condili. Infatti durante la flessione, il femore rotola e scivola sul piatto tibiale, cioè durante la flessione (macro movimento), la tibia avanza sotto al femore (micro movimento). Prestando ancor più attenzione all’anatomia, si può anche notare che il condilo interno del femore è più grande del condilo esterno. Ne deriva che durante la flessione, la tibia avanza sul femore, e in specifico un lato avanza più dell’altro, determinando la rotazione della tibia sul suo asse lungo, ciò che porta il piede verso l’esterno.

Ora è chiaro che affinché un macro movimento (ad esempio la flessione del ginocchio) possa verificarsi, sono necessari due micro movimenti (scivolamento e rotazione della tibia sul femore). Due movimenti minori determinano il corretto svolgimento di un grande movimento e la sua qualità. Tutte le articolazioni del corpo hanno caratteristiche simili.

L’assicurarsi che questi micro movimenti siano liberi, permette all’osteopata di “fare la differenza” e risolvere dolori e problemi difficilmente spiegabili attraverso lastre e risonanze.

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